sabato 22 agosto 2009

Il bio non è una moda

Ultimamente leggo un pò dappertutto che c'è "la moda" del bio nel mangiare, nella cosmesi, nell'edilizia etc. Ma sono dell'opinione che questa non è - nè deve essere - una moda perchè le mode vanno e vengono e di solito sono vissute per brevi momenti e poi abbandonate.
"C'è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi di antico" diceva Pascoli e credo che questo possa essere lo slogan del bio perchè non è una moda nuova ma un ritorno all'antico. Un ritorno alle ricette della nonna, ai cosmetici e saponi fatti in casa con pochi e semplici ingredienti e alla genuinità della terra.
Il moderno ci ha portato tanti vantaggi ma anche molti problemi. Nel campo della cosmesi ha fatto sì che si formulassero prodotti sempre più accattivanti per profumazione e piacevolezza ma a discapito della salute della pelle. Perchè mettere dei derivati del petrolio in una crema viso??? Perchè riempire i detergenti di sintetico silicone??? Ovviamente per questioni commerciali. Il sintetico e il petrolifero hanno costi molto inferiori al naturale e si possono farcire delle creme completamente vuote ma pagandole per miracolose. Non parliamo dell'effetto seta su pelle e capelli che il silicone, avvolgendoci come una pellicola di domopack, ci regala.
Tralascio il discorso del cibo perchè sarebbe lungo e insidioso ma nemmeno da quel punto di vista siamo messi bene...
Insomma sono contenta che finalmente qualcosa si muova adesso e si prenda coscienza del fatto che la salute è importante e non possiamo svenderla al miglior offerente. Dobbiamo essere consapevoli di quello che mangiamo, beviamo, respiriamo e usiamo sul nostro corpo. Certo non tutto è - o sarà - chiaro per il consumatore perchè ci sono magagne che vengono rivelate al pubblico tardi o mai e noi continuiamo felici e ignari a farci suggerire dalla pubblicità come vivere la nostra vita.

mercoledì 19 agosto 2009

Macchie solari

Adesso parliamo di quello che l'estate ci lascia sulla pelle e cioè le macchie melaniniche causate dall'esposizione al sole. Molte donne lamentano questo inestetismo dovuto a un eccesso di pigmentazione in alcune aree specifiche del corpo e soprattutto del viso. Le donne in gravidanza e quelle che prendono la pillola dovrebbero stare molto attente all'esposizione solare perchè l'aumento degli ormoni può portare la pelle a macchiarsi.
Una volta formata la macchia melaninica non è facile mandarla via perchè si dimostra molto resistente a tutti i trattamenti. D'inverno sbiadisce da sola ma d'estate con il primo sole si fa sicuramente notare. Che fare??? Beh, la prevenzione è indispensabile. Quando si è soggetti a macchie ci vuole una protezione altissima soprattutto per il viso e magari un bel cappello a tesa larga non sarebbe male.
Ma se nonostante tutto ci viene quella bella macchiolina sulla fronte o magari sulle labbra a mò di baffetto allora bisogna usare più di una strategia cosmetica. I cosmetici migliori in questo senso sono i peeling agli alfaidrossiacidi (AHA).
Gli AHA sono già presenti in natura da sostanze naturali come: mele (acido malico), agrumi (acido citrico), latte (acido lattico), uva acerba (acido tartarico), canna da zucchero (acido glicolico), aceto (acido acetico). In cosmetica quello più usato è l'acido glicolico e a seconda della sua concentrazione ha funzioni diverse: fino al 6% ha un effetto idratante, dall'8 al 15% è lievemente esfoliante, al 20% è moderatamente esfoliante, dal 30 al 70% è molto esfoliante ma qui siamo già in campo medico.
Alcuni cosmetici depigmentanti usano l'accoppiata acido glicolico/acido kojico che risulta più funzionale.
Ci sono anche altri tipi di acidi molto efficaci quali il retinoico che è un derivato della vitamina A ma il suo uso è limitato al campo medico.
L'importante in tutto ciò è che ogni tipo di trattamento cosmetico che va dal peeling in casa a quello medico sia effettuato solo nel periodo autunno/inverno quando le radiazioni solari sono al minimo. Ora che siamo ancora in Agosto possiamo solo idratare e proteggere.

mercoledì 12 agosto 2009

Sole e rughe

Lo so che va di moda essere belle scure e abbronzate, che la pelle colorata sembra nascondere le imperfezioni e regala un'aria più sana ma ci si sofferma a pensare a quante radiazioni sottoponiamo la nostra pelle??? Il fatto di rosolarsi per ore sotto il sole non solo ci provoca ustioni e dermatiti ma alla lunga invecchia davvero la pelle (per non parlare poi di danni maggiori quale il melanoma).
Il sole è come un dolce veleno, a piccole dosi non danneggia anzi è salutare ma la prolungata esposizione provoca solo danni. Non parliamo poi delle lampade abbronzati sul cui uso sono personalmente contraria.
Dopo l'estate c'è la corsa al cosmetico antirughe, ai trattamenti di peeling dal medico estetico fino ad arrivare al vero e proprio intervento di lifting. Quanti soldi e quanta salute si potrebber0 risparmiare se invece si prendesse il sole con un pò di buonsenso. Prima di tutto la protezione che deve essere sempre elevata, quindi via a creme e lozioni con i filtri solari UVA e UVB. Personalmente preferisco i solari ecobio perchè hanno solo filtri fisici che si sono dimostrati abbastanza stabili alla prolungata esposizione. Nulla vieta però di prendere prodotti che abbiano sia filtri fisici che chimici e possono arrivare ad assicurare alte protezioni.
Altra accortezza sarebbe evitare le ore più calde della giornata ed esporsi solo al mattino e nel tardo pomeriggio. Riguardo i bimbi non si dovrebbe esporli al sole prima dei due anni mentre una passeggiata al primo mattin0 o in tarda serata può fare loro solo bene.

sabato 8 agosto 2009

Spignattare???

Cosa significa spignattare??? Beh, tra coloro che si interessano di cosmesi fai da te significa proprio creare un cosmetico a casa. Sembra difficile ma con le materie prime a disposizione si possono creare delle belle creme o dei delicati detergenti home made. Si comincia con le cose più semplici come mescolare insieme un pò di questo e un pò di quello (es. gel d'aloe e un olio vegetale) fino ad arrivare a formulare veri e propri cosmetici con tanto di INCI. Bisogna prima di tutto procurarsi le materie prime come oli, burri, cere, attivi etc. e gli strumenti per la realizzazione come bilance di precisione e becker per riscaldare. Spignattarsi un cosmetico è divertente oltre che economico (anche se alcune materie prime costano un bel pò!) ed io lo trovo anche un metodo antistress :-).

Cos'è l' INCI

Chi conosce il mondo della cosmesi sa già cos'è un INCI ma siamo tutti capaci di leggerlo e capirlo??? Diamone una definizione:

L'INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients) è l'elenco degli ingredienti cosmetici espresso secondo una nomenclatura standard.
Dal 1997 è obbligatorio che ogni cosmetico immesso sul mercato riporti sulla confezione il proprio INCI, ovvero l'elenco degli ingredienti in esso contenuti.
Tale elenco è composto in ordine decrescente.
Al primo posto si indica l'ingrediente contenuto in percentuale più alta, a seguire gli altri, fino a quello contenuto in percentuale più bassa. Sotto l'1% gli ingredienti possono essere indicati in ordine sparso.
Gli ingredienti di derivazione vegetale che non hanno subito processi chimici sono espressi tramite il loro nome botanico latino, seguito dalla parte di essi utilizzata in lingua inglese.
Ad esempio: "prunus dulcis oil" sta per "olio di mandorle dolci". Le sostanze che, invece, hanno subito un intervento chimico hanno un nome inglese. Ad esempio: "sodium laureth sulfate" sta per "sodio lauriletossisolfato".
I coloranti sono indicati sempre in fondo, con la sigla C.I., che sta per colour index, seguita da un numero identificativo. Fanno eccezione i coloranti per capelli, che devono sempre essere indicati col loro nome chimico inglese.
Questa definizione è tratta da wikipedia ed è abbastanza completa e comprensibile. Quando compriamo un prodotto per l'igiene o per la cosmesi dovremmo tutti perdere qualche minuto a leggere la lista degli ingredienti per cercare di capire cosa stiamo comprando. All'inizio tutte quelle diciture saranno difficili ma con una corretta informazione e un pò di pratica impareremo a scegliere i prodotti con la giusta formulazione e a lasciare sul banco quelli pieni di sostanze non solo sintetiche ma, in molti casi, anche nocive per la nostra salute.
Ci sono sostanze che sarebbe meglio evitare e spulciando sui forum che parlano di eco bio si può avere una piccola guida su queste sostanze.
Petrolatum, Paraffinum liquidum, mineral oil, vaselina – derivati dalla raffinazione del petrolio, inquinanti e comedogeni.
Ingredienti che finiscono in -one, -thicone, -siloxane – sono siliconi perciò sintetici e non biodegradabili. Ancora non si conoscono gli effetti a lungo termine sulla salute.
Cocamidi DEA, MEA, TEA (es. triethanolamine), MIPA – si trovano spesso nei bagnoschiuma/shampoo, servono a sostenere la schiuma ma sono molto aggressivi sulla cute. Sono sintetici e possono formare nitrosoammine (sostanze cancerogene).
EDTA (es. tetrasodium EDTA): solubilizza i metalli pesanti e inquina le acque.
Triclosan- disinfettante, allergenico che si accumula nel corpo e può andare in circolo.
PEG e PGG- derivati petroliferi che contengono anche minime tracce di diossano e ossido di etilene.
DMDM hydantoin, imidazolidinyl urea, diazolidinyl urea, formaldheyde, methylchloroisothiazolinone, methylisothiazolinone, sodium hydroxymethylglycinate – rilasciano formaldeide. L'esposizione alla formaldeide può sfociare in un'ipersensibilità o nello sviluppo di un'allergia. A contatto con la pelle, attraverso cosmetici o tessuti, può provocare un'allergia di contatto. A forti dosi è cancerogena.
Carbomer, crosspolymer, acrylate(s), styrene, copolymer, nylon – sintetici e derivati petroliferi
Nonoxynol, poloxamer – sintetici, allergenici
-trimonium, -dimonium – tossici per gli organismi acquatici e poco biodegradabili
glicol – solvente petrolifero.
Un valido alleato per la comprensione dell' INCI è il biodizionario (www.biodizionario.it) di Fabrizio Zago.
E' importante conoscere gli INCI anche per capire se un prodotto mantiene quello che promette. Se, ad esempio, compriamo una crema alla vitamina C ci aspettiamo che la vitamina sia l'ingrediente principale o almeno sia nella percentuale adatta a svolgere il suo compito. Guardando l'INCI possiamo renderci conto di quanta vitamina C c'è nel cosmetico a seconda della sua posizione nella lista degli ingredienti. Se l'ascorbic acid è tra le prime posizioni allora il cosmetico ne contiene tanto, se lo troviamo verso la fine allora la sua quantità sarà minima e perciò inefficace.

venerdì 7 agosto 2009

Riflessioni di una venditrice di cosmetici bio eco

Ho appena aperto un negozietto di cosmetici bio eco nel sud. La mia è stata una sfida perchè qui non esiste niente del genere, vendere cioè solo prodotti completamente naturali e certificati. Al nord invece questi negozi stanno spuntando come funghi ma là hanno una visione diversa e tengono di più a quello che si spalmano.
Qui invece bisogna cercare di convincere la gente a non farsi del male. E non è facile. Si bada alla marca, alla pubblicità e - perchè no - al portafoglio. Il pensiero comune è: perchè devo comprare uno shampo di 7/8 euro invece di uno di 2??? Perchè prendere quella marca sconosciuta anche se certificata invece di quella che mi suggerisce la martellante pubblicità???
Così la gente compra e non sa nemmeno cosa alla fine si mette addosso. Se è una crema petrolifera e siliconica o un detergente pieno di SLES, SLS e altri componenti non proprio delicati. Che importa, ha risparmiato ed è contenta. Ha preso l'ultimo prodotto pubblicizzato e si sente appagata. Spero di resistere abbastanza per vedere che è possibile far cambiare idea alla gente.